Disgrafia Bambini : Come aiutare i Bambini dalle Elementari ⋆ Matteo Salvo
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Disgrafia: Le Mappe Mentali aiutano i bambini con disturbi specifici dell’apprendimento

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Cos’è la disgrafia

La disgrafia è un disturbo non verbale, che coinvolge tipicamente la scrittura di parole, nonché di numeri e l’utilizzo del segno grafico, in misura lieve, media o severa.

Le persone affette da tale disturbo mostrano capacità di scrittura inferiori alla media in relazione all’età e al livello di istruzione pur non avendo un QI inferiore.

Il bambino con disgrafia può risultare anche impacciato e in difficoltà con alcuni compiti di motricità fine. Può inoltre avere problemi nell’organizzazione e nella gestione del lavoro autonomo, anche all’età di 10 o 11 anni, cioè al termine della scuola elementare.

Il disturbo specifico di scrittura si distingue in disgrafia o disortografia, a seconda che interessi rispettivamente la grafia o l’ortografia.

La disgrafia fa riferimento al controllo degli aspetti grafici e formali della scrittura. Si manifesta in una minore fluenza e qualità dell’aspetto grafico della scrittura.

La disortografia è all’origine di una minore correttezza del testo scritto e si presenta come un disordine di codifica del testo scritto, che viene fatto risalire a un deficit di funzionamento delle componenti centrali del processo di scrittura, responsabili della transcodifica del linguaggio orale nel linguaggio scritto.

Le Mappe Mentali in aiuto per la disgafia dei bambini

Tipi di disgrafia

Si possono individuare diverse tipologie di disgrafia:

  • dislessica: caratterizzata da scrittura spontanea illeggibile – a differenza di quella copiata che risulta abbastanza buona – e da una pessima ortografia. La velocità del movimento delle dita è nella norma;
  • motoria: dovuta a un deficit delle capacità motorie, scarsa destrezza, scarso tono muscolare e/o goffaggine motoria non meglio specificata. La scrittura è in generale povera e poco leggibile, anche nella copia di un documento. La velocità del movimento delle dita risulta nella norma;
  • spaziale: causata da una difficoltà nella percezione dello spazio, è caratterizza da scrittura e copiato incomprensibili, mentre l’ortografia risulta normale.

Le sopraccitate tipologie di disgrafia possono manifestarsi isolatamente o anche in combinazione tra loro, coinvolgendo due o anche tutte e tre le varianti.

Principali cause della disgrafia

La disgrafia è stata definita in ambito neuropsicologico come un meccanismo di non adeguato funzionamento a opera dei diversi processi che generano la scrittura.

In chi è colpito, sussiste una sorta di carenza di integrazione tra le specifiche reti imputate alla lettura e alla comprensione. Mentre generalmente attenzione, memoria, spazio tempo, capacità sequenziale, ragionamento e astrazione di concetti forniscono l’acquisizione dei processi che portano al corretto uso della lingua sono tra loro mediate, nel disortografico non sono integrate.

Molti studiosi ritengono che la disortografia sia riconducibile a cause genetiche, poiché insorge con una probabilità otto volte maggiore nei bambini i cui genitori hanno un disturbo inerente alla sfera dell’apprendimento (Bishop et al., 2005). La probabilità aumenta ancora di più nei gemelli identici, con tasso di verificabilità dell’80% (Owen et al., 2002).

La disgrafia si manifesta dalle elementari

I primi segni di disgrafia solitamente appaiono durante i primi anni di scuola elementare, per diventare più evidenti alle medie o superiori. Una diagnosi precoce è fondamentale per intervenire prontamente.

Solitamente l’insegnante, nel caso noti qualche sintomo, consiglia la famiglia dell’alunno di fare degli accertamenti. La diagnosi viene effettuata da psicologi specializzati nei disturbi dell’apprendimento che somministrano test opportunamente selezionati per misurare le capacità motorie e la produzione della scrittura.

Possiamo raggruppare i sintomi della disgrafia in 6 categorie: visuo-spaziale, motoria, elaborazione del linguaggio, ortografia / scrittura, grammatica e l’organizzazione del linguaggio.

Alcuni dei sintomi manifestati sono:

  • difficoltà visuo-spaziale: difficoltà a scrivere su una linea e dentro i margini, problemi con la forma e la spaziatura tra lettere, difficoltà a organizzare parole da sinistra a destra nella pagina;
  • difficoltà motorie: problemi a tenere una matita in modo corretto, difficoltà a colorare all’interno dei margini, problemi a posizionare il polso, il braccio, il corpo o la carta in maniera comoda durante la scrittura;
  • Problemi di elaborazione linguistica: difficoltà nel riportare le idee su carta rapidamente, perdere il filo del discorso problemi a capire le regole di un gioco;
  • Grammatica: punteggiatura non corretta, non si iniziano le frasi con la lettera maiuscola, mescolare i tempi verbali, non si scrivono frasi complete;
  • Organizzazione della scrittura: difficoltà a raccontare una storia, si tralasciano fatti e dettagli importanti o al contrario si forniscono troppe informazioni, i discorsi sono vaghi e le frasi sono confuse;
  • Problemi di ortografia e di scrittura a mano: errori di ortografia per iscritto nonostante una capacità di espressione orale corretta e nella norma, difficoltà nel distinguere le parole errate, problemi a capire le regole ortografiche, combinare le parole in modo errato, problemi con il controllo ortografico e quando lo fa, non riconosce la parola corretta, mischiare maiuscole e minuscole, mischiare lo stampatello con il corsivo, stanchezza eccessiva nello scrivere, elaborati pieni di scarabocchi e cancellature. difficoltà a leggere.
Disgrafia

Cosa fare per aiutare un bambino disgrafico

Innanzitutto è fondamentale disporre di una eventuale diagnosi precoce per intervenire tempestivamente e aiutare il ragazzo a trovare gli strumenti più adeguati, funzionali alle sue peculiarità.

I disortografici possono utilizzare, come tutti coloro che mostrano disturbi dell’apprendimento, programmi personalizzati a seconda del deficit manifestato dal bambino.

Inoltre si può ricorrere a una serie di strategie per gestire tale problematica:

  • Utilizzare un computer
  • Usare un dizionario per gli esami con domande saggio
  • Prediligere compiti in cui si ricorre a risposte brevi
  • Concedere più tempo nell’eseguire un compito.

Infine, è molto importante incoraggiare e supportare gli studenti ogni volta che raggiungono un traguardo. In tal modo si tiene alta l’autostima.

L’utilizzo delle mappe mentali

I bambini disgrafici possono essere facilitati nello studio dall’uso di Mappe Mentali: strumenti che riescono a decodificare con più chiarezza il messaggio e a scrivere con più facilità. Le Mappe Mentali organizzano pensieri e contenuti attraverso una serie di ramificazioni, che rendono l’apprendimento più fluido e agevole, guidando il bambino nell’apprendimento e nella comprensione.

Le Mappe Mentali hanno una strutture gerarchica e associativa, nascono dall’identificazione di un argomento centrale che si diramano via via attraverso la descrizione e la visualizzazione creativa degli argomenti secondari da imparare.

I bambini disgrafici, grazie all’ausilio di tale strumento, disperdono meno energie nella fase di comprensione. Inoltre la realizzazione attiva delle mappe li rende più motivati divertendosi, grazie all’utilizzo di colori e creatività.

Stabilendo un ordine nel materiale da studiare questo strumento può permettere a molti bambini disgrafici di produrre testi ortograficamente più corretti.

Dunque, in caso di diagnosi di disgrafia, non bisogna affatto scoraggiarsi ma avvalersi degli strumenti giusti: in primis le Mappe Mentali!

Il contenuto del Videocorso Mappe Mentali farà un’enorme differenza nella loro vita. Per prima cosa perché questo corso è l’unico sull’argomento in Italia. Le Mappe Mentali organizzano pensieri e contenuti in una vera e propria mappa “mentale” che guida il bambino nell’apprendimento e nella comprensione.

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Con questo strumento molti bambini disgrafici riusciranno anche a produrre testi ortograficamente più corretti.

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