Cerchi un Metodo di Studio per aiutare i ragazzi con Dislessia?
Sei nel posto giusto!
I vantaggi dell’utilizzo di tali tecniche di studio, lettura e memorizzazione si possono riscontrare negli studenti con DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento). La loro difficoltà scolastica è dovuta principalmente ad una mancanza, su base neurobiologica, dell’apprendimento di automatismi.
Per agevolare l’organizzazione e lo studio è fondamentale insegnare ai ragazzi un buon metodo che consenta loro di lavorare in autonomia. Le mappe mentali sono un ottimo strumento in quanto permettono di schematizzare le informazioni e quindi poterle riprendere in modo diretto e in poco tempo, utilizzando la creatività.
Nel caso in cui non ci fosse una particolare propensione per la creatività o vi fossero difficoltà neurobiologiche legate alla scrittura, la tecnologia può fornire un grande aiuto a tali studenti. Attraverso i software il ragazzo è in grado di riassumere e memorizzare una notevole quantità di informazioni risparmiando tempo e energie. Ma soprattutto in questo modo si accompagnerà il ragazzo a raggiungere un’autonomia nello studio, attraverso l’applicazione e l’utilizzo di varie tecniche in base alle proprie necessità.
Se sei interessato/a puoi rivedere gratuitamente la registrazione del Webinar “Come le Mappe Mentali possono aiutare i Bambini con DSA”

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Convegno Nazionale sulla Dislessia
Ti proponiamo uno degli interventi di Matteo Salvo in occasione dei Convegni Nazionale sulla Dislessia, progetto patrocinato dalla Regione Lombardia e dalla FIDA (Federazione Italiana Dislessia Apprendimento) in collaborazione con l’Associazione il Laribinto Onlus.
Tecniche di Memorizzazione per Dislessici
Ad oggi molti studenti con problemi di dislessia vivono lo studio come un vero e proprio ostacolo.
Una delle ragioni, anche per chi soffre in prima persona di dislessia, sta proprio nella mancanza di un metodo di studio su misura.
La dislessia è un fenomeno che può essere arginato e superato (quando le condizioni lo permettono) utilizzando gli strumenti giusti: dalle mappe mentali alle tecniche di memorizzazione.
Uno dei punti più importanti da cui partire è infatti insegnare ai ragazzi dislessici a ragionare in termini visivi e creativi e aiutare loro a uscire dai classici schemi lineari. Questo consente di spostare l’attenzione dal dettaglio al quadro generale, un aspetto importante per chi soffre di DSA.
Grazie a questo approccio si gettano infatti le basi per poter cominciare un percorso grazie al quale l’apprendimento diventa “sostenibile”, fattibile. Lo dimostrano le vite e i risultati dei dislessici più famosi: da Albert Einstein a Jack Nicholson, solo per citarne alcuni.
Le tecniche che possono aiutare gli studenti ci sono e funzionano, ma purtroppo sono sconosciute ai più. “L’assurdo è che i metodi di apprendimento mancano proprio nell’ambiente scolastico, il posto che ne avrebbe più bisogno. Non certo per cattiva volontà degli insegnanti ma, semmai, perché il nostro sistema scolastico non è ancora adeguato e pronto ad accogliere metodi che all’estero sono sicuramente più diffusi e compresi”.
Ecco un feedback di uno dei tanti genitori che ci contattano dopo i Memocamp
Siamo i genitori di Giulio e in allegato vi mandiamo con orgoglio la sua pagella .
Un grande traguardo per lui che, essendo DSA, incontra qualche difficoltà , soprattutto in italiano e nello svolgimento dei temi.
Siamo comunque molto contenti per Giulio anche se lui stesso ha affermato che , per il raggiungimento di questi risultati, non si è impegnato molto.
Per questo motivo lo abbiamo sollecitato a mettersi alla prova, per capire dove riesce ad arrivare dando il meglio di sè.

Queste mail riportano il testo che abbiamo ricevuto dai genitori di alcuni nostri allievi e prima di pubblicarle abbiamo chiesto loro l’autorizzazione per rendere i risultati dei loro figli pubblici
Come Insegnare ai bambini dislessici
L’intervento di Matteo si è rivolto soprattutto ai docenti e ai dirigenti scolastici: “Pur correndo il rischio di apparire scomodo, ci sono cose che devo dirvi”; un proverbio giapponese dice: “Quando l’allievo è pronto, il maestro appare”. Ma può capitare che il “maestro” non appaia, oppure si nasconda, perché usa dei metodi di insegnamento non efficaci o non adatti all’allievo. Per spiegare meglio questo concetto “difficile da digerire” Matteo ha presentato una carrellata rapida e (in)dolore di immagini sull’evoluzione dell’uomo dagli anni ’80 ad oggi:
- dal cellulare allo smartphone
- dalla Fiat 126 alle auto di oggi dotate di ogni tipo di confort e sistemi di controllo elettronico
- dai primi computer lenti e giganteschi con sistema operativo DOS a quelli ultrasottili e velocissimi di ultima generazione
E per quel che riguarda lo studio? “Trent’anni fa si studiava su un libro (sottolineato o evidenziato) e oggi… si studia ancora su un libro che va sottolineato o evidenziato. L’unica cosa che sembra essersi evoluta è l’ergonomia dell’impugnatura dell’evidenziatore. È evidente che abbiamo perso qualcosa per strada: noi siamo cambiati, la tecnologia è cambiata con noi ma le tecniche di apprendimento no“.
Per questo motivo consiglio l’introduzione di metodi di studio più coinvolgenti e attivi che non si fermino al semplice ascolto passivo di un docente che parla. Inoltre, è importante la pianificazione settimanale e mensile dello studio: bandita l’improvvisazione sia in classe che a casa. Puntiamo all’efficienza e alla minimizzazione degli sforzi. Soprattutto per coloro che di sforzi ne compiono già molti. È il caso di chi soffre di dislessia, appunto.
È ovvio che le mappe mentali o le tecniche di memorizzazione non sono la cura miracolosa in tutti i casi. Ma per molte persone affette da DSA è il punto di partenza che fa la differenza in un percorso che è sempre stato in salita.
Insegnare le tabelline ai bambini dislessici
Di seguito proponiamo un video che può essere di grande aiuto per memorizzare e imparare le tabelline grazie alle tecniche di memoria
Libri sulle Tecniche di Memorizzazione per Bambini
Il bambino dislessico in realtà può leggere e scrivere, ma riesce a farlo solo impegnando al “massimo le sue capacità ed energie”. Ecco perché si stanca rapidamente, commette errori o “rimane indietro”.
Ha bisogno di concentrarsi molto: può leggere un brano correttamente, ma non coglierne il significato, ha spesso difficoltà con le cifre o la musica o qualsiasi materia fatta di simboli-icone, può avere grandi difficoltà nell’apprendere nozioni di storia, geografia, scienze o letteratura quando legge, ma se ascolta i contenuti trova invece grande giovamento.
Ecco perché un bambino dislessico, ma anche insegnanti e genitori, deve superare i soliti metodi scolastici “leggi, sottolinea, ripeti” ed aprirsi all’utilizzo di strumenti alternativi alla lettura: cassette, cd, video, computer.
Il libro “Studiare è un gioco da ragazzi” è una guida pratica, un manuale vero e proprio per affrontare studio, interrogazioni e verifiche senza più ansia da prestazione o la paura della bocciatura.
Lo studio diventerà un’attività piacevole e l’apprendimento sarà un’attività piacevole e duratura.
