Per avere un’idea di ciò che succede nella memoria, facciamo un parallelo. Immagina di voler costruire un sentiero su un prato passandoci e ripassandoci a piedi. Dovrai fare molti passaggi e se non ripassi per un paio di giorni l’erba ricresce cancellando in parte la tua traccia.
Questo è un metodo analogo allo studio tradizionale: impieghiamo molto tempo, leggiamo e ripetiamo, ma se non ripassiamo per un paio di giorni la materia perdiamo parte delle informazioni. La memoria nel nostro parallelo è rappresentata dal prato e il ricordo dal sentiero. Ora immagina invece di avere a disposizione una ruspa. Sarà sufficiente un solo passaggio e avrai costruito non solo un sentiero, ma addirittura una strada nella tua memoria!
Tuttavia, se non dovessi tornare più su quelle informazioni, con il passare del tempo, a lungo termine l’erba ricrescerebbe, e arriveresti a un giorno in cui non sarebbe più possibile vedere neppure la traccia della strada. Quindi, se vuoi portare con te le informazioni a lungo termine, dopo essere passato con la ruspa, dovrai passare più volte con l’asfaltatrice: saranno gli strati d’asfalto a impedire all’erba di ricrescere.
Nel nostro caso l’asfaltatrice rappresenta una serie di ripassi progressivi delle informazioni interiorizzate, intervallati da momenti di pausa e riposo che andranno via via allungandosi, fino a quando quelle informazioni non saranno parte di noi per sempre, e non avremo più alcun bisogno di ripassarle.
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