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Introduzione
È uno degli effetti dell’era moderna, quella del digitale: un’abbondanza di informazioni e stimoli ovunque. Un “bombardamento” che può facilmente distrarci durante lo studio e il lavoro.
Entra in gioco quello che è conosciuto come il multitasking, ovvero l’atto di svolgere più attività contemporaneamente. Un comportamento comune per molti, ma che può portare a numerosi problemi e danni, a livello professionale tanto quanto quello personale.
Un fenomeno in espansione ma che, fortunatamente, può essere superato. O quanto meno limitato. Esistono soluzioni per averne la meglio e raggiungere la massima produttività e concentrazione. Uno su tutti: il flow!

I danni del multitasking
Il multitasking è in grado di compromettere la fase di studio e di lavoro. I suoi effettivi negativi sono numerosi. Qui vediamo i principali.
1. Riduzione della produttività. Numerose ricerche hanno evidenziato che il multitasking riduce la produttività fino al 40%. Passare costantemente da un compito ad un altro comporta uno spreco di tempo e una minor qualità.
2. Scarsa qualità del lavoro. Il multitasking può portare a errori e ad un abbassamento della qualità del lavoro svolto. Soprattutto a causa del fatto che la mente non riesce a concentrarsi a fondo su un’attività specifica.
3. Affaticamento mentale. Mantenere l’attenzione su più attività richiede uno sforzo maggiore per il cervello. Cervello che finisce per affaticarsi più rapidamente, influenzando negativamente la capacità di risolvere problemi complessi.
4. Difficoltà di concentrazione. Il multitasking crea un’abitudine mentale alla continua interruzione, il che rende difficile mantenere la concentrazione su un singolo compito per un periodo prolungato.
5. Aumento dello stress. Gestire più attività contemporaneamente può essere estremamente stressante. I livelli di ansia crescono e di conseguenza diminuisce il benessere generale.
6. Riduzione della creatività. La capacità di pensiero creativo può essere compromessa dal multitasking. Come sappiamo, l’elaborazione di idee richiede un focus mentale prolungato.
7. Impatto sulla memoria. La memoria di lavoro, che ci permette di tenere a mente informazioni per compiere compiti, può essere influenzata negativamente dal multitasking.
Il flow, ovvero l’anti multitasking
Il concetto di flow, o stato di flusso, è stato coniato per la prima volta dallo psicologo Mihaly Csikszentmihalyi. Si tratta dello stato mentale in cui una persona si immerge completamente in un’attività, con un coinvolgimento totale e una perdita della cognizione del tempo.
Avete mai visto un ragazzo quando è alle prese con i videogame? È talmente concentrato che non si accorge del tempo trascorso!
Il flow può aiutare a superare i danni del multitasking e migliorare l’efficienza nel lavoro e nello studio. Secondo Csikszentmihalyi, ci sono otto elementi chiave che contribuiscono allo stato di flow:

1. Chiarezza degli obiettivi e feedback immediato. Avere obiettivi chiari e precisi durante un’attività e ricevere un feedback immediato sulle prestazioni possono aiutare a mantenere alta la motivazione.
2. Concentrazione intensa su un’attività specifica. Concentrarsi a fondo su un’attività rende più facile raggiungere lo stato di flow.
3. Equilibrio tra competenze e difficoltà. L’attività deve essere sfidante abbastanza da coinvolgere, ma non così difficile da generare frustrazione. Un esempio? Un appassionato di tennis potrebbe perdere la voglia di giocare se messo di fronte a un avversario troppo superiore. Ma al tempo stesso anche contro un rivale non abbastanza sfidante.
4. Senso di controllo personale sull’attività. Sentirsi in controllo dell’attività migliora l’esperienza del flow.
5. Perdita di autocoscienza riflessiva. Nel flow ci si concentra così tanto sull’attività da dimenticare, durante tutta l’attività, preoccupazioni e timori personali.
6. Percezione alterata del tempo. Durante il flow, il tempo sembra passare più velocemente o più lentamente.
7. Immersione totale nell’attività e aumento della consapevolezza. Essere totalmente immersi nell’attività senza distrazioni esterne.
8. Esperienza autotelica. Lo stato di flow è intrinsecamente gratificante ed è una ricompensa in sé.
Applicazioni del flow per superare il multitasking
Per applicare il concetto di flow nello studio e nel lavoro e, di conseguenza, avere la meglio sul multitasking, ecco alcune possibili soluzioni pratiche.
Definire obiettivi chiari. Stabilire obiettivi specifici e misurabili per ogni attività aiuta a mantenere il focus e a ottenere un senso di realizzazione.
Eliminare le distrazioni. Questo è un concetto che ripetiamo spesso, ridurre le fonti di distrazione può favorire la concentrazione. Soprattutto il telefono e le sue notifiche.
Pianificare il tempo. Suddividere il tempo in blocchi dedicati a singole attività aiuta a concentrarsi su una cosa alla volta. Avete presente i Cicli di studio?
Creare uno spazio dedicato. L’ambiente è fondamentale per le prestazioni. Avere uno spazio di studio o di lavoro ben organizzato e privo di distrazioni aiuta a entrare nello stato di flow più facilmente.
Praticare la mindfulness. La consapevolezza del momento presente può aiutare a prevenire la mente da divagazioni e interruzioni.
Riconoscere e sfruttare il flow. Quando si entra nello stato di flow, bisogna riconoscerlo e sfruttarlo al massimo, poiché è un momento di massima produttività.
Conclusioni
In conclusione, il multitasking può essere dannoso per lo studio e il lavoro, riducendo la produttività e la qualità del lavoro svolto.
Il concetto di flow può aiutare a superare questi problemi, permettendo di entrare in uno stato mentale di completa immersione e massima concentrazione.
Applicando le soluzioni proposte e sfruttando il potere del flow, studenti e professionisti possono aumentare la loro efficienza e migliorare la qualità delle attività svolte, portando a una maggiore soddisfazione e benessere complessivo.
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