La cooperazione è un concetto molto importante in qualsiasi ambito della nostra vita e soprattutto ad ogni età. Consiste in una collaborazione tra due o più individui per una determinata attività con il fine di raggiungere un obiettivo comune. Non si tratta quindi di un semplice scambio di informazioni ma cooperare implica la condivisione di valori ed un rapporto di profonda connessione e dipendenza.
È importante che fin da bambini si comprenda l’importanza di cooperare con gli altri per poter accrescere le proprie risorse personali e migliorare le prestazioni non solo di gruppo ma anche individuali.
Proprio per questo motivo si attribuisce una notevole attenzione al Cooperative Learning applicato in ambito scolastico e si spera in una sempre maggiore diffusione di tale metodo.
Cos’è il Cooperative Learning
Il termine Cooperative Learning significa letteralmente “Apprendimento Cooperativo”.
Consiste in un metodo didattico specifico nel quale gli studenti vengono suddivisi in piccoli gruppi e si favorisce l’apprendimento attraverso l’aiuto reciproco.
Ciò che muove il gruppo è il raggiungimento di un obiettivo comune attraverso il miglioramento reciproco.
Gli studenti in questo caso sono i veri protagonisti della situazione e partecipano all’attività comune con piacere, con lo stimolo di migliorarsi e soprattutto sviluppano determinate capacità e competenze sociali.
L’insegnante ha un ruolo un po’ diverso da quello da noi inteso come tradizionale. Nel Cooperative Learning infatti egli si pone come un moderatore del gruppo, gestore delle attività e creatore di una buona armonia e clima all’interno del gruppo di studenti. Per quanto riguarda gli obiettivi stabiliti egli fa in modo che vengano conseguiti attraverso una condivisione di conoscenze e abilità da parte di tutti ed allo sviluppo di un buona capacità di risoluzione dei problemi (problem solving) di gruppo.
Nascita del Cooperative Learning
Nei primi anni del 1900 si svilupparono le ricerche sui gruppi e la cooperazione condotti da importanti studiosi in ambito pedagogico-psicologico quali Kurt Lewin, John Dewey, Jean Piaget e Lev Vygotsky.
Successivamente altri ricercatori si sperimentarono in questi studi, in particolare citiamo Johnson e Johnson che avviarono un importante progetto presso l’Università del Minnesota.
Tutti concordavano sul fatto che il lavoro di gruppo, attraverso la cooperazione e condivisione, portasse ad un miglioramento personale ma anche della società stessa.
Questo metodo educativo nacque nell’America Latina, per poi diffondersi con successo negli Stati Uniti se pur con una crisi nei primi decenni del XX secolo a causa di una crisi economica del paese.
Cooperative Learning in Italia
Le ricerche vennero messe in pratica presso delle scuole americane e successivamente questa metodologia didattica si sviluppò anche in Italia, in parallelo con la peer education.
Nelle scuole americane il Cooperative Learning ha fatto in modo di mettere in discussione alcuni metodi tradizionali di apprendimento. Uno di questi aspetti riguarda la disposizione dei banchi nelle classi. Invece di disporre le classiche file, poste una dietro l’altra, si è pensato di utilizzare diverse postazioni.
La più utilizzata sembra essere il cerchio o ferro di cavallo, utilizzando piccoli gruppi di studenti.
Spesso questa disposizione viene utilizzata anche nei miei corsi o nei MemoCamp dei ragazzi ed ha un significato particolare. In questo modo infatti è possibile creare un maggior coinvolgimento poiché l’insegnante si troverà al centro e sarà ben visibile da tutti, anche se si deve spostare durante la spiegazione. Inoltre non si crea una sorta di “gerarchia” tra le posizioni dei banchi e gli studenti seduti hanno anche la possibilità di una buona visione sul resto della classe.
In alcune lezioni tale disposizione dei banchi potrebbe variare in base alle necessità richieste dalla materia.

Ecco un esempio preso dai nostri MemoCamp
Vantaggi Cooperative Learning
Ogni studente ha uno stile di apprendimento e un metodo di studio che rappresenta il bagaglio personale e lo contraddistingue dagli altri. Per questo motivo qualcuno preferirà ascoltare una lezione, alcuni usare schemi o appunti, altri invece imparare attraverso i video. Anche lo studio individuale o di gruppo può rappresentare una preferenza personale. Il fatto però di poter collaborare in gruppo è nella maggior parte dei casi un valore aggiunto.
I ragazzi infatti imparano attraverso il confronto con altri coetanei, lo scambio di informazioni e conoscenze ed allo stesso tempo apprendono i loro limiti e punti di forza. Nel caso del Cooperative Learning è possibile osservare alcuni vantaggi rispetto al tradizionale trasferimento di nozioni in termini di apprendimento:
- gli studenti si concentrano maggiormente sulle attività da svolgere per raggiungere l’obiettivo stabilito insieme agli altri ragazzi ed in questo modo: ottengono risultati migliori, aumentano lo sviluppo di un pensiero critico e capacitàdi ragionamento ed infine migliorano la motivazione intriseca. Quest’ultima fa riferimento ad una tipologia di motivazione che parte dal ragazzo stesso e non è influenzata da fattori esterni. Ad esempio nel caso di un compito in classe, il livello di preparazione potrà essere influenzato da una motivazione intrinseca ( io sono consapevole di avere determinate capacità in questo ambito e quindi prenderò un buon voto) o da una estrinseca ( devo prendere un buon voto così mi comprano il videogioco che sogno da molto tempo). Entrambe sono importanti per il raggiungimento di un fine, in questo caso passare il test, ma nel caso della motivazione intrinseca il valore sarà maggiore in quanto parte dal ragazzo stesso;
- all’interno del gruppo si crea un clima di fiducia reciproca e cooperazione che porta quindi ad un maggior rispetto per i compagni ed una buona immagine di “squadra”;
- la cooperazione tra membri conduce ad una riduzione dei livelli di stress e superamento di momenti di difficoltà. Quando le situazioni si affrontano da sole spesso possono sembrare complesse da superare mentre se condivise cambiano. Già il fatto di poter parlare con gli altri allieva la tensione ed inoltre il lavoro di gruppo favorisce lo scambio di informazioni o di conoscenze che magari non si possiedono. In altri casi invece è possibile vedere un punto di vista diverso dal proprio grazie alla cooperazione e condivisione di competenze.
In basso un esempio pratico di “Cooperative Learning” dei nostri MemoCamp
Cooperazione Efficace
Per far in modo che la cooperazione tra i membri del gruppo possa essere efficace e quindi funzionale al raggiungimento dei nostri obiettivi è necessario tenere in considerazione alcuni aspetti:
- nel Cooperative Learning è fondamentale il concetto di interdipendenza positiva ovvero ogni studente aiuta, fornendo la propria collaborazione, essendo consapevole che il successo del gruppo è dato dall’aiuto di ogni singolo componente. Di conseguenza il risultato positivo di ogni individuo è possibile solo se l’intero gruppo ha raggiunto l’obiettivo con esito favorevole;
- tra gli studenti del gruppo deve verificarsi un sostenimento reciproco e fiducia di base. Deve crearsi un rapporto di costruttiva interazione che permetta ai ragazzi di sostenersi nei momenti di difficoltà, elogiare i successi e confrontarsi in modo sincero;
- alla base di una cooperazione efficace devono esserci dei valori specifici condivisi e l’apprendimento anche di competenze sociali, con particolare riferimento alla gestione dei conflitti;
- infine il gruppo deve essere in grado di valutare il proprio lavoro riconoscendo non solo gli elementi che sono stati importanti per raggiungere l’obiettivo ma anche ciò che invece non ha funzionato. In questo modo si imparerà qualcosa per il futuro in quanto gli aspetti positivi saranno tenuti in considerazione mentre quelli negativi verranno commentati ed insieme si valuta come migliorarli.

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