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Password e pin fanno sempre più parte della nostra vita e spesso rischiamo di andare in panico quando li dimentichiamo.
Eppure memorizzarli è un’operazione davvero semplice, alla portata di tutti.

Introduzione
L’avvento del digitale e il diffondersi sempre più massiccio della tecnologia ci sta cambiando la vita, rendendola sicuramente più semplice rispetto a quella dei nostro antenati.
Ma c’è anche l’altra faccia della medaglia: le comodità ci fanno adagiare su noi stessi. Utilizziamo sempre meno il nostro cervello, basti pensare ai calcoli matematici che in pochi continuano a fare a mente o con carta e penna. Oppure la nostra memoria, sostituita da app e programmi.
Il risultato è che finiamo per non sfruttare il grande potenziale della nostra mente.
Tornando alla memoria, c’è una frase inglese che riassume bene il concetto: USE IT OR LOSE IT, usala o la perdi. Meno la utilizziamo e più avremo difficoltà.
Ma la bella notizia è che succede anche il contrario: più utilizziamo la nostra memoria e più saremo in grado di cavarcela in situazioni di possibile imbarazzo, come ad esempio quando ci troviamo davanti a un bancomat e improvvisamente non ricordiamo più il pin.
È una situazione abbastanza frequente. Siamo sempre di corsa, presi da mille pensieri e può succedere di dimenticare improvvisamente un codice digitato chissà quante volte.
Si può ovviare a questo imprevisto grazie alle tecniche di memoria. In questo articolo vi riassumiamo alcuni consigli per memorizzare due delle cose che utilizziamo più spesso: i pin e le password.
Ricordare il Pin
Intanto una breve definizione. PIN è l’acronimo inglese di Personal Identification Number. In pratica è un codice personale abbinato a una carta bancaria (di debito o di credito) che va digitato quando dobbiamo prelevare somme agli sportelli ATM o pagare gli acquisti.
Trattandosi di soldi – i nostri risparmi! -, si tratta ovviamente di un codice segreto, da non comunicare e possibilmente non lasciare scritto insieme alla carta…
Essendo un codice numerico di cinque cifre, esiste sempre il rischio di fare confusione (sbagliare l’ordine per esempio), dimenticare un numero o abbinare il codice alla carta sbagliata. Situazioni che possono diventare ancora peggiori quando ci lasciamo prendere dal panico.
In questo ci vengono in soccorso le tecniche di memoria. Per ricordare un codice numero di cinque cifre – come il pin, appunto – ne abbiamo più d’una a disposizione. Ma quella più indicata è lo “shape system”.
Lo shape system è un sistema che ci aiuta a memorizzare attraverso delle immagini la cui forma ci ricorda proprio il numero. In pratica, a ogni numero da 0 a 9 si associa un’immagine.
Ecco un possibile elenco
1=bastone 2=cigno 3=manette 4=vela 5=gancio 6=yo-yo 7=falce 8=pupazzo di neve 9=fischietto 0=salvagente
Ma ognuno è libero di personalizzarlo se preferisce assegnare immagini più facili da ricordare, come dimostra questo schema.

Proviamo un esempio per capire meglio il funzionamento. Supponiamo di dover memorizzare il pin del nostro bancomat che è 83742.
Possiamo immaginare un pupazzo di neve (8) che è stato arrestato (porta le manette che corrispondono al 3), mentre la falce (7) sta affondando una barca a vela (4) su cui era appoggiato un cigno (2).
È importante memorizzare la sequenza nella giusta sequenza, per non rischiare di sbagliare l’ordine dei numeri da inserire.
Inoltre è importante associare anche l’immagine che richiami la carta di cui vogliamo ricordare il pin. Soprattutto per chi si trova a maneggiarne più di una. Si può immaginare lo sportello del bancomat, oppure pensare al colore della carta in questione o pensare a qualcosa che ci faccia ricordare il nome della nostra banca.
Memorizzare le password
Per le password il discorso potrebbe complicarsi, soprattutto alla luce del fatto che ognuno di noi è costretto a inserirne in diversi contesti. E, vista l’importanza che riveste la sicurezza, come raccomandano tutti gli operatori non è una buona idea utilizzare una password unica per ogni contesto.
Chiaramente anche la semplicità gioca un ruolo importante, pertanto meglio evitare quelle troppo banali e per questo più facili da individuare. Come la classica 123456…

Rispetto al pin, che ci viene assegnato dalla banca, la password la possiamo creare noi stessi e questo è di grande aiuto: possiamo quindi sbizzarrirci con la fantasia.
Innanzitutto è fondamentale far rientrare nella memorizzazione qualcosa che ci ricordi il sito dove va inserita la password.
Anche qui, facciamo un esempio. Supponiamo di dover memorizzare la password per Twitter. Scegliamo “Bicchierepazzo11?”.
Immaginiamo un bicchiere (magari quello che usiamo quotidianamente in casa) con i capelli sparati e gli occhi di fuori. Insomma, qualcosa che ci faccia tornare in mente la pazzia. Pensando al PAV (Paradosso Azione Vivido), più l’immagine è bizzarra e più facile da ricordare.
Questo bicchiere scappa sui binari (ci ricorda il numero 11) fino a quando non si trova a sbattere contro un punto interrogativo.
Ovviamente non dobbiamo dimenticare il riferimento a Twitter, quindi possiamo immaginare che questo punto interrogativo sia tenuto in mano di Elon Musk oppure nel becco dell’uccellino, simbolo del social network.
Affidatevi alla fantasia e non abbiate paura di rendervi ridicoli: più le immagini sono strane e maggiore è la probabilità di riuscire a ricordare i concetti. Anche nei momenti di stress, quando dobbiamo ricordare una password o siamo davanti alla cassa del supermercato per pagare la spesa con il bancomat.
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